OPEN ART – nuovi orizzonti artistici

OPEN ART 2015, per il numero di presenze e proposte, è una vera trebbiatura! Nel suo piccolo rappresenta e testimonia egregiamente uno spaccato dell’attuale vivacità delle arti visive nelle Marche, compresi altri settori come la moda, il design, l’alto artigianato, la musica d’autore, gli stili di vita.

Le Marche, regione al plurale, possono esprimere un modo peculiare di fare arte? Più che un’arte marchigiana, OPEN ART ci indica alcune costanti.

Intanto, ritrovo negli artisti marchigiani una meditata e libera rielaborazione del Novecento, del suo lascito figurativo, associata a una naturale attenzione verso nuove possibilità espressive, come la fotografia digitale. Più precisamente, il ritorno alla pittura avviene in una duplice versione: da una parte un non figurativo, geometrizzante astrazione della realtà, oppure espressione autonoma, concreta dell’artista; dall’altra un figurativo, veloce, anticlassicista, espressionista singulair 10mg.

Una pittura, lenta o veloce, comunque caratterizzata da un fondo di nostalgia, verso un ordine o disordine primevo, verso un oggetto un tempo amato e integro ma poi perduto e rovinato. Una nostalgia che spinge l’artista a ri-creare un mondo interno e un Sé frantumato (H. Segal). Da qui nasce anche una particolare sensibilità verso il tema della natura, del microcosmo e del macrocosmo (il cielo stellato), delle meraviglie naturali, della fotografia del paesaggio, del dettaglio naturalistico.

Se, come afferma Pessoa, l’arte ci dice che la vita da sola non basta, dall’altro canto però l’arte cerca la vita naturale, la natura nei suoi quattro elementi, una coscienza ecologica, espressa in forme diverse e con richiami diversi.

A fronte di queste riflessioni interne al lavoro artistico e del critico, resta da chiedersi come la società può far crescere e promuovere l’arte. Possiamo avanzare un solo accenno: promuovere il collezionismo pubblico e privato, varare una fiscalità attenta, favorire il mercato dell’arte, affinché l’arte possa fare cose grandi, grandiose, memorabili. Il Del Sublime afferma che un’opera è eccellente allorché dispone l’animo alla grandezza, suscita intensi sentimenti, provoca vaste considerazioni. Nella totale libertà espressiva e estetica degli autori.

Ben vengano dunque iniziative come OPEN ART.

Tutti insieme possiamo riscoprire la dimensione estetica, come bene comune e come conoscenza condivisa. Il suo occhio è infatti un’esplorazione conoscitiva di ciò che siamo.

Così, più gli artisti trovano punti d’incontro e scambio, come Villa Salvati, più s’affina quella nostalgia. Scrive Fabio CICERONI: “… al fondo di ogni arte, fosse anche la più struggente, resta il sogno di una vita bella che crei daccapo la città dell’uomo” (2014).

Ben venga dunque OPEN ART.

(Gabriele Bevilacqua)

H&H Color Lab
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